Il PNRR, a distanza di due anni dall’approvazione, è stato modificato dal Governo in alcune sue parti a seguito di proprie valutazioni e dopo che la Commissione Europea ha segnalato molteplici carenze. Il dossier depositato alle Camere “LE PROPOSTE DEL GOVERNO PER LA REVISIONE DEL PNRR E IL CAPITOLO REPOWEREU del 31 luglio 2023” parla chiarissimo.
Il Governo Meloni ha definanziato 15,9 miliardi di opere precedentemente approvate come ha evidenziato nei giorni scorsi l’On Nicola Zingaretti in un approfondito resoconto fornito alla stampa. Il Governo, per non correre rischi in fase di rendicontazione, ha scelto di cestinare i progetti in carico ai Comuni italiani credendo che la parcellizzazione degli interventi e la molteplicità dei soggetti attuatori avrebbe determinato un carico amministrativo di difficile gestione.
Per evitare la rivolta dei territori il Governo ha dichiarato che troverà altre risorse per rifinanziare i progetti ma è solamente un modo per prendere tempo e posticipare il disastro annunciato. Sostengono di poter supplire con risorse di Bilancio o attraverso i fondi FSC (Sviluppo e Coesione) o ancora attraverso Fondi Strutturali quali FSE (Fondo Sociale Europeo) e FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). Lo diciamo con chiarezza ed in anticipo sui tempi: è solo fumo negli occhi! La coperta del Bilancio dello Stato è corta; i fondi Strutturali Europei sono già programmati, hanno vincoli stringenti e sono perlopiù intoccabili; il Fondo di Sviluppo e Coesione è prevalentemente destinato al Sud per sua natura.
In questo scenario, difficilmente recuperabile, la ferita inferta alla provincia di Latina è gravissima quanto il
silenzio imbarazzato dei deputati locali del centrodestra e del Presidente della Regione Lazio, Rocca. Altro che Ripresa e Resilienza; ci stanno scavando la fossa.
Il definanziamento degli investimenti in Provincia di Latina è di ben 178 milioni di euro e riguarda 224 progetti che coinvolgono tutti i Comuni. Nello specifico:
– 14,2 milioni (13 progetti) che erano destinati a contrare il dissesto idrogeologico;
– 102 milioni (166 progetti) per la messa in sicurezza del territorio;
– 57 milioni (41 progetti) per la rigenerazione urbana e sociale;
– 5 milioni (4 progetti) per le infrastrutture di comunità.
Nei prossimi giorni forniremo tutto l’elenco delle opere che sono state definanziate me ne citiamo alcune per rendere chiara e plastica l’entità del danno:
- Oltre 14 mln di euro che erano destinati all’Amaseno, Rio Pontone, fiume Sisto e Canale Pedemontano.
- Oltre 10 milioni di euro per quartieri e borgate di Aprilia.
- 3,2 mln di euro per il recupero del Mercato Marina a Terracina.
- 5,5 mln di euro per il Parco Falcone e Borsellino a Latina.
- 5 mln di euro per la rigenerazione del waterfront, passeggiata di Cicerone e zona archeologica a Formia.
- 1 mln di euro per la messa a norma di edifici scolastici a Sezze.
- 3,1 mln per riqualificazione area Ex-Spes a Sabaudia.
- 5 mln di euro per rigenerazione urbana e riqualificazione del Castrum a Fondi.
- Circa 2 mln di euro per l’efficientamento energetico a Cisterna di Latina.
Sono solo alcuni esempi. Una goccia in un mare di danni che questo Governo, in campagna elettorale permanente, sta producendo perché incapace, ad un anno dal suo insediamento, di uscire dalla prigionia della retorica e della propaganda. Ma i nodi stanno venendo al pettine, purtroppo per la cittadinanza, e non vi è una sola promessa mantenuta. Pensiamo, ad esempio, alle accise sulla benzina, alle commissioni sulle transazioni bancarie, alla flat-tax, alle politiche migratorie, al potenziamento della sanità. Nulla di nulla!